Il piacere di (fare) leggere

TRAMONTO

Ecco di nuovo il sole scendere
Dietro le ultime lontane colline
Abbandonarci per una lunga notte
Ai nostri infaticabili pensieri
Alle nostre paure. Ecco la vita

Sotto la grande luna di ieri, tutto può accadere…

PLENILUNIO

Ci troveremo sotto il plenilunio
Una pioggia di stelle e di saluti
Accoglierà il ritorno degli eroi

Poi volti e cuori resteranno muti
Ma gli occhi parleranno anche per noi
E il silenzio farà troppo rumore

Ricorderemo i giorni delle stelle
Le mattine dei prati verde acceso
I pomeriggi persi dentro le ombre

E il sole all’orizzonte fermo appeso
Alle piccole nuvole al tramonto
Mentre la notte attende dietro l’angolo

E ad occhi aperti tu le corri incontro

Novembre, come sempre, ci riserva qualche sorpresa… La prima neve

PRIMA NEVE

Non eri attesa, certo non adesso, non in questo malinconico
Vaporoso novembre, che si diverte a schernire il cielo
E lo trafora di nuvole e sole. Troppo presto, dicono quelli
Che sorvegliano severi l’aria, come in attesa di un responso
Che decida di loro e della vita. Troppo presto, e inutilmente
Per chi di nevi non ha desiderio, per chi attende con ansia
Una stagione più sincera. Ma a volte il tempo del tuo cuore
Non si accorda col mondo, a volte i sogni hanno un risveglio
Che si fa amaro nei pensieri, per una nostalgia o un desiderio
Insoddisfatto, che questa prima neve sia il preludio dell’ora
In cui ciascuno pensa se stesso perduto nei pensieri degli altri

Oggi mio padre avrebbe compiuto 101 anni… Mi piace pensare che lui viva, ogni volta che mi viene in mente o lo nomino. Mi piace anche ricordarlo in questo modo, nel giorno del suo compleanno

OTTO NOVEMBRE

I giorni senza te, trascorsi in un silenzio stordito
Dalle mille incombenze quotidiane, si ritrovano oggi
Quel tempo scivolato alle spalle non ha fatto rumore
Ma questo giorno vibra di un suono antico, un augurio
Di lunga e felice vita. Come certe parole perdono senso
E peso, quando non le puoi più ascoltare! E quando
Il tuo timido e incerto sorriso non si schiude all’augurio
Capisco ormai che il tempo si è spezzato, le ore brevi
Dell’esistenza già smarrite nel profondo vuoto dell’infinito
E quell’augurio felice soltanto un suono dissolto nell’aria

Il mese del ricordo, della malinconia e dei ripensamenti, una sosta nella vita, per riprendere nuovo slancio verso il futuro…

NOVEMBRE

Umide pietre del selciato riflettono luci orgogliose
Di ferire la notte. Camminano in fretta i passanti
Col bavero alzato, senza distogliere lo sguardo
Dai loro chiusi pensieri. Novembre è questo, lucida
Malinconia di morti che ti si affollano intorno
Mentre il ricordo li insegue e ne sussurra i nomi

La verità oggi sembra più vicina, le anime tacciono
Quando ne afferrano l’ombra, convinte di esistere
Per l’unico scopo di ricordare, per non pentirsi mai
Di aver vissuto stancamente, come se questo novembre
Non fosse parte del loro destino. Malinconici tramonti
Chiudono intanto l’orizzonte dietro un mesto sipario

Dedicato agli amici di Siena, questo ricordo di una breve serena vacanza…

SANTA MARIA DEI SERVI

Alla fine si giunge sempre in qualche posto nuovo
E insieme conosciuto, in cui sai di poter vivere
La tua anima ritrova un luogo dove poter sedere
A contemplare la grande anima del mondo
La città sembra più lontana, inconsistente rumore
Di un fermentare di vite e passioni, calpestio
Di passi affrettati sopra il selciato sconnesso
Parole in ogni lingua del mondo, la parlata
Toscana che increspa l’aria e l’aspira con voluttà
Come se a ogni pensiero mancasse il respiro
Quando un’emozione più intensa di altre l’assale
La grande chiesa ti osserva e sa che sei tornato
In questo luogo a cui appartieni da sempre, tu
Che ci arrivi per la prima volta, ti riconosce
Ed è un inchino quello che accenna il cipresso
E un sorriso di benvenuto lo stormire della siepe

Un delicato acquerello dell’amica Marcella mi ha fatto ripensare a queste parole, scritte qualche tempo fa…

NAVI ALLA FONDA

Lontano, il mare mormora, le onde
Sono pronte a sfidarsi
Si lanciano di corsa una sull’altra
E tutte insieme percuotono lo scoglio
Lontano, giungono voci di cuori
Che risvegliano le anime
Con un dolore acceso e le tormentano
Fino a sfinirle. Anime doloranti, senza
Un passato certo e un presente
Che non immagina futuro, illuse di volere
Quello che non desiderano. Navi
Alla fonda sono i nostri sogni eterei
Indecisi a salpare verso isole felici
E mondi nuovi, che promettono
Quello che sanno di non mantenere

Dedicata a mia moglie Teresa, nel giorno del suo compleanno…

TUTTO

Tutto mi racconta di te, anche senza parole
Quella nuvola che i tuoi occhi hanno seguito
Fino all’estremo orizzonte, quella foglia appena
Sfiorata al tuo passare con un lembo della veste
Quel bicchiere posato un po’ di traverso sul tavolo
Che dimenticherai lì fino a domani. E poi quei fiori
Sempre freschi che profumano l’aria del terrazzo
E la coperta di pile in cui ti avvolgi quando la sera
Cerchi la tenerezza calda di un abbraccio. Mi parla
Di te anche il riflesso sullo specchio appannato
Che scintilla sotto un ultimo raggio, prima che
Il tramonto si rifugi sereno nella notte e tu ti faccia
Nuvola e foglia, specchio, fiore, coperta e abbraccio