LA MIA GENERAZIONE

LA MIA GENERAZIONE

La mia generazione non ha mai amato
Guardare il mondo dandogli le spalle
Ha voluto fissare la vita negli occhi
E il suo sguardo è stato ricambiato

La mia generazione si rimprovera spesso
Di non avere dato corpo alle illusioni
Con i fatti, perché è solo dai fatti
Che si comprende il senso di una vita

La mia generazione avrebbe voluto
Lasciare questo mondo un po’ diverso
Cambiarlo è stata impresa disperata
Per arrivare in fondo non c’è strada

La mia generazione non comprende
Come sia stato possibile ignorare
Che non solo le idee cambiano il mondo
Ma il fare quotidiano è già cambiare

La mia generazione lascerà a un’altra
Il compito di terminare ciò che ancora
Aspetta una risposta o un chiarimento
Troppe cose rimangono che ignora

Pubblicato in Poesie Libera Mente | Lascia un commento

Nostalgia dell’estate

Guardando fuori dalla finestra, fra nuvole grigie, neve e freddo…

Nostalgia dell’estate

Nostalgia dell’estate, il tempo insiste
A farsi detestare, ad annoiarci
Con parate di nuvole e mantelli
Di nebbie grigie, con venti furiosi
Che altro non sanno fare che stremarci

Nostalgia di quelle ore, consumate
A non pensare a niente, a conversare
Con la vita e se stessi, con gli amici
O con lo sconosciuto di passaggio
Che sa di te ben più di quanto creda

Nostalgia di quei sogni mai sognati
Di quelle vite mai vissute, di altre
Esistenze che abbiamo attraversato
Spesso sfiorandone i pensieri, di ore
Che hanno fatto di te questo te stesso

Sussurri che germogliano in parole

Pubblicato in Poesie Libera Mente | Lascia un commento

SOTTO LA NEVE

Ed eccola, finalmente! Questa volta sembra che voglia fare sul serio… Un saluto da parte mia!

SOTTO LA NEVE

Stamattina un silenzio diverso
Mi ha svegliato, un leggero frusciare
Come di sentimenti accartocciati
Piume di nuvole che spolverano il mare

Stamattina c’è un’altra luce
Dalla finestra, un mattino colorato
Di ogni colore ignoto, di profumi
Che la mia anima non ha mai annusato

Stamattina nel freddo pungente
Si è sentito un uccello gridare
Il suo dolore a chi è sempre indifferente
A cosa accade e a chi dovrebbe consolare

Pubblicato in Senza categoria | Lascia un commento

A UN VECCHIO AMICO

Un po’ la malinconia del riposo forzato post – intervento dal dentista, un po’ perché, certe volte, il tempo che passa si avverte come non mai, un po’ perché è sempre duro scoprire che la realtà vince sempre sui sogni…

A UN VECCHIO AMICO

Ti piaceva da giovane passare
Lente giornate a sciorinare versi
Che poi stendevi al sole ad asciugare

Scarabocchiati sopra fogli persi
Salvati prima di finire al macero.
Certo eravamo giovani e diversi

Giravi sempre spettinato e lacero
Con la camicia sopra i pantaloni
Mi leggevi i tuoi scritti e io tacevo.

Nei discorsi da giovani leoni
Le poche mie parole raramente
Davano forma ad intime emozioni

Ma noi resistevamo fieramente:
Un ingegnere non si abbassa mai
A dire che gli passa per la mente

Un pensiero che, poi, non si sa mai
Un pensiero di nobile valore
Che non valga qualcosa più di assai

Non è neppure degno di parole
Non è nemmeno degno di viaggiare
Senza fermarsi, dalla mente al cuore.

Chiedevamo soltanto di sognare
Essere nuovi, cercare noi stessi
Con un futuro tutto da inventare

Non ci siamo trovati, lo confessi
Col tuo incessante muovere le mani
Come se alle parole non credessi.

Amavamo le sere e i melograni
La bellezza di istanti attraversati
Stringevamo il destino tra le mani.

I sorrisi sugli autobus strappati
Alle ragazze tristi e un po’ scontrose
Perdute in sogni di amori passati

Avevano il profumo delle rose
Che lasciavamo sul gambo a sfiorire,
Quell’odore dolciastro di mimose

Memoria di quel nostro intenso aprile.
È retorico dire: credevamo?
Ma il tempo era già in noi, freddo, sottile

Dei nostri dubbi più non ridevamo
E c’era già in quel nostro farsi seri
Un dolore che ancora ignoravamo

Che ci impietriva l’anima e ai pensieri
Tagliava le ali ed al nostro volare
Toglieva forza, e vita ai desideri.

C’erano ancora sogni da sognare
C’era il presente con quel suo richiamo
A navigare ancora un altro mare

Chi noi si fosse non lo sapevamo
Né l’abbiamo saputo fino ad ora
Né lo sapremo mai. Non ci cerchiamo

Se non la sera, quando ormai scolora
Il ricordo di un giorno uguale a ieri
E che domani rivivremo ancora

Non li capivo più quei tuoi pensieri
Che leggevo scolpiti sopra un viso
Così diverso da quello di ieri

Mi congedasti con quel tuo sorriso
Disilluso dell’oggi e del domani
E quella noia impressa sul tuo viso

Non mi dicesti: fermati, rimani
Come quel giorno che ti ho conosciuto
E mentre mi tendevi la tua mano

Sono serio, mi hai detto, son cresciuto
Ed io ti ho visto l’anima di dentro
Incatenata nel carcere muto

Del tuo corpo maturo di scontento.
Sul tuo volto pulito e ben rasato
Non c’era più la barba di quel tempo

Ma quel sorriso dolce ed impacciato
Di te mi disse più del tuo non detto
Di te mi disse più del tuo passato

Oggi siamo cambiati, sì lo ammetto
Ma che di un sogno si smarrisca il senso
Non so capirlo, proprio non lo accetto

Per rinunciarvi no, non c’è compenso
Sono le tue certezze che mi mancano.
Non ci siamo più visti, ma ti penso

In certe sere quando l’aria stanca
Si posa sui ricordi come cenere
Che scende lieve e ogni pensiero imbianca.

Forse ho perduto, ma non voglio cedere.

Pubblicato in Poesie Libera Mente | Lascia un commento

Tra l’essere e il sembrare passa la vita intera

Tra l’essere e il sembrare passa la vita intera
Tra il ridere e il dormire, tra sognare e destarsi
Mentre porte affannate si chiudono e si aprono
Su vuoti spazi incolti di amicizie stremate

Primavere ed autunni precoci e mai maturi
Consolano sorrisi, fanno nascere pianti
Caparbio il suono assurdo delle voci di dentro
Eco di pozzi vuoti dove riposa il vento

Anime lacerate, fantasmi di persone
Si sfiorano fuggendo, si lasciano sfiorare
Potrò mai liberarmi dal nodo che incatena
Fragili volontà, lacerti di passioni?

È la vita quel sogno che sogniamo destati
Da sonni senza sogni, dove siamo noi stessi
Per il tempo di un soffio. Ma presto a risvegliarci
Verrà la voce d’angelo che continua a chiamarci

Pubblicato in Senza categoria | Lascia un commento

6 GENNAIO

Sì, lo so, era ieri, ma può andare bene anche oggi…

6 GENNAIO

Rifiorirà, forse oltre la fine dell’inverno, quel desiderio
Di rimanere me stesso, fino al termine di ogni tempo
Ritornerò dentro i miei passi, lungo il sentiero di sempre
Quando le prime stelle si accenderanno sulla cupola dorata
Del vecchio cielo. Pallidi volti fissano gli occhi senza ciglia
Sospesi tra il vuoto e il nulla, stanchi di lacrimare sugli uomini

Oggi la vita è indifesa, capace di pensare solo alle ore brevi
Che le si affollano intorno vorticando, mentre la volontà
Si arrende al desiderio di non soffrire. Non puoi più credere
A niente, non sai più spingerti oltre quel limite assegnato
Per inseguire il sogno che ritornava ogni notte. Non sai
Ritrovare in questo giorno il desiderio fanciullo di sorridere

Pubblicato in Senza categoria | 1 commento

IL SILENZIO DEI PAZIENTI

IL SILENZIO DEI PAZIENTI

Deve essere molto difficile per un medico restare in silenzio, mentre esegue un esame su un paziente e, successivamente, mentre stila la diagnosi. Deve essere davvero difficile resistere alla tentazione di lasciarsi sfuggire una frase, una parola, una sillaba, mentre il paziente è in impaziente attesa del responso. Immagino quale durissimo tirocinio avrà dovuto sostenere, lui che al bar con gli amici, in famiglia, negli incontro con i colleghi deve essere senz’altro un gradevole e apprezzato conversatore. Immagino quali e quanti esami avrà dovuto inserire nel suo curricolo professionale e specialistico per apprendere le più oderne tecniche dell’afasia. Anni e anni di dura esperienza per raggiungere uno stato della mente molto prossimo alla trance.

Ma forse c’è un’altra spiegazione possibile: il medico teme di lasciarsi sfuggire qualche segreto professionale che, una volta entrato in possesso del paziente, rischierebbe di esautorarlo dalle sue funzioni. D’altra parte, anche gli sciamani e gli stregoni, dai quali i moderni medici, volenti o nolenti, discendono, trasmettevano il loro sapere esclusivamente a coloro che erano destinati a prendere il loro posto in un qualche futuro. Vorrei tranquillizzare i medici: anche se dovessi carpire il più piccolo dei loro segreti, prometto di non divulgarlo. Lo terrò per me e ne farò il migliore uso possibile, vale a dire nessuno.

Quanto ho detto finora è solo per mantenere le mie considerazioni su un piano scherzoso e benevolo. Ma c’è qualcos’altro che temo, il medico non vuole perdere tempo a parlare con uno che tanto non capirebbe niente di quello che dice. Capisco, in questo momento, le ragioni dei tanti che preferiscono il fai-da-te piuttosto che consultare un medico, tanto alla fine ne saprebbero quanto prima. Ammetto di pensare male, ma in questi casi, oltre a commettere un peccato, si indovina sempre. Vorrei, se possibile, ancora una volta tranquillizzare il medico: capisco l’italiano. Conosco di questa lingua quel tanto che basta a comprendere termini di uso comune come posologia, diagnosi, terapia e prognosi. Il monologo, qualcosa che deve temere più di qualunque altro al mondo, è pertanto scongiurato; potremo conversare amabilmente del mio stato di salute e, soprattutto, ottemperare all’obbligo da parte sua di informare il paziente.

Se e quando riuscirà a rompere la ferrea regola del silenzio che si è imposto, potrà rendersi conto perfino del potere terapeutico della parola e di quello quasi miracoloso di un sorriso e una stretta di mano.

Pubblicato in Mondo quadro | Lascia un commento

LA NEVE

E, finalmente, dopo averla attesa a lungo, eccola qui!

LA NEVE

Continuava a cadere da ore, non se n’era mai vista così tanta
Cadeva con il suo soffice rumore, con la sua aria sempre più stanca
Aveva fretta di riposarsi, farsi abbracciare dal freddo mondo
Scrivere con la sua penna bianca che non c’è nulla di vero in fondo

Non un pensiero scuro o triste, niente paura mentre scendeva
Laggiù, in basso, la terra immobile a braccia aperte l’attendeva
Talmente stanca di girare che avrebbe quasi voluto fermarsi
Pensare un attimo al suo destino, farsi capire o piuttosto capirsi

Tra un singhiozzare di bimbo affamato e il sospirare di un vecchio stanco
Continuava senza posa ad ingrossarsi quel manto bianco
Sopra le tegole delle case camini accesi e camini spenti
Come respiri di vivi e morti a condividere gioie e tormenti

Chissà se si era mai domandata quale destino la spingesse a terra
Se avesse mai voluto sottrarsi all’abbraccio di tanto dolore
Continuava a cadere compatta e a ricoprire col suo candore
Il cuore lieve del mondo in pace e il cuore stanco del mondo in guerra

Pubblicato in Poesie Libera Mente | Lascia un commento

GENNAIO

Un saluto a Gennaio, anche se ci accoglie freddamente…

GENNAIO

Gennaio è nel mio cuore più che altrove
Con lui rinasco e con l’anno mi rinnovo
Rivivo il tempo in cui sognavo un dove
Per ricercarmi quando non mi trovo

Gennaio ha un cuore pieno di speranza
Che svanirà nei giorni che verranno
Intanto intreccia un’insolita danza
Con l’anno vecchio che sta salutando

Gennaio forse ti vorrebbe dire
Cosa ti attende oltre quella porta
Ma la sua voce non la puoi sentire
Il vento impreca, l’anima non ascolta

Pubblicato in Poesie Libera Mente | Lascia un commento

ANNO NUOVO

Il mio saluto al nuovo anno… bene arrivato!

ANNO NUOVO

Arriva sempre carico di buoni sentimenti
Stretti in mano e tra le braccia come pacchi regalo
Ingenuo e coraggioso come chi della vita
Non conosce che il bello, non ha mai osato invano

Chiede a ognuno che cosa desideri
Cosa vorrebbe perché non fosse uguale
A quello già passato, perché non fosse triste
Come quei giorni che non vorrebbe ritrovare

Se può, ha per qualcuno una carezza
Per qualcun altro un sorriso, per lui è facile
Non sa niente della vita e l’innocenza
È la sola difesa per chi è fragile

Poi passa il giorno e la sera già declina
Verso la notte che oscura le coscienze
Il vecchio è andato, il nuovo si ritira, lieto
Di aver salvato almeno le apparenze

Pubblicato in Poesie Libera Mente | Lascia un commento