PESO MORTO

Lo guardavo per la prima volta in tutta la sua grandezza. Così disteso, occupava una gran parte del pavimento della stanza. L’idea di sollevarlo da solo non mi andava giù, eppure dovevo farlo. Lei sarebbe tornata da un momento all’altro e non le sarebbe piaciuto trovarlo ancora lì.

Non so perché, da un po’ di tempo aveva iniziato a odiarlo; diventava nervosa solo a sentirne accennare. La prima volta che l’aveva visto, così diceva, se ne era subito innamorata; ma certe persone cambiano idea improvvisamente e non è facile farle riflettere sulle conseguenze. “Perché te ne vuoi liberare?”, le avevo detto. “Non te ne pentirai, dopo?”

Mi aveva assicurato che non lo avrebbe fatto, ma non ne ero troppo sicuro. Per questo non volevo attendere che tornasse e lo trovasse ancora lì. Sarebbe stato difficile spiegarle che…

Basta. Lo legai più stretto che potei con delle vecchie corde; mi feci coraggio, lo afferrai con forza e cominciai a trascinarlo fuori. Non so come, riuscii con molta fatica a sollevarlo, fino a farlo adagiare nel bagagliaio dell’auto, dando ogni tanto un’occhiata in giro e stando bene attento che nessuno mi notasse. Ma l’ora era piuttosto morta, ognuno era occupato nei propri affari. Si sentiva solo il rumore in sottofondo del traffico lontano. Meglio così, non avrei dovuto dare troppe spiegazioni.

Guidai fuori città fino a raggiungere un posto appartato, al termine di una strada sterrata che attraversava un bosco triste e desolato. La strada terminava improvvisamente in un precipizio. Aprii il bagagliaio per tirarlo fuori: le corde con cui lo avevo legato si erano spezzate e ora quella massa informe ciondolava da tutte le parti.

A fatica, lo trascinai fuori dall’auto, fino al bordo del precipizio, e lo feci rotolare giù per la scarpata. Era quasi buio. Sentii il rumore dei detriti smossi e trascinati nella caduta, poi silenzio. Finalmente! Mi guardai ancora intorno e risalii in fretta in macchina. Via, presto, prima che qualcuno mi costringesse a scendere laggiù, a riprendermi quel vecchio maledetto materasso!

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *