Tra l’essere e il sembrare passa la vita intera
Tra il ridere e il dormire, tra sognare e destarsi
Mentre porte affannate si chiudono e si aprono
Su vuoti spazi incolti di amicizie stremate
Primavere ed autunni precoci e mai maturi
Consolano sorrisi, fanno nascere pianti
Caparbio il suono assurdo delle voci di dentro
Eco di pozzi vuoti dove riposa il vento
Anime lacerate, fantasmi di persone
Si sfiorano fuggendo, si lasciano sfiorare
Potrò mai liberarmi dal nodo che incatena
Fragili volontà, lacerti di passioni?
È la vita quel sogno che sogniamo destati
Da sonni senza sogni, dove siamo noi stessi
Per il tempo di un soffio. Ma presto a risvegliarci
Verrà la voce d’angelo che continua a chiamarci