E, finalmente, dopo averla attesa a lungo, eccola qui!
LA NEVE
Continuava a cadere da ore, non se n’era mai vista così tanta
Cadeva con il suo soffice rumore, con la sua aria sempre più stanca
Aveva fretta di riposarsi, farsi abbracciare dal freddo mondo
Scrivere con la sua penna bianca che non c’è nulla di vero in fondo
Non un pensiero scuro o triste, niente paura mentre scendeva
Laggiù, in basso, la terra immobile a braccia aperte l’attendeva
Talmente stanca di girare che avrebbe quasi voluto fermarsi
Pensare un attimo al suo destino, farsi capire o piuttosto capirsi
Tra un singhiozzare di bimbo affamato e il sospirare di un vecchio stanco
Continuava senza posa ad ingrossarsi quel manto bianco
Sopra le tegole delle case camini accesi e camini spenti
Come respiri di vivi e morti a condividere gioie e tormenti
Chissà se si era mai domandata quale destino la spingesse a terra
Se avesse mai voluto sottrarsi all’abbraccio di tanto dolore
Continuava a cadere compatta e a ricoprire col suo candore
Il cuore lieve del mondo in pace e il cuore stanco del mondo in guerra