Così cantava, tanto tempo fa, Enrico Ruggeri, autore di testi e musiche eleganti e raffinati e con il costante desiderio di battere sentieri nuovi e poco frequentati. Anche Tullio Avoledo, autore, stavolta letterario, di cui si parla in questo post, sembra essere animato da analogo desiderio e dall’intenzione di proporre al lettore temi e testi che tendono a discostarsi da sentieri troppo battuti. Così il romanziere decide di scegliere la strada della fanta-politica, genere che, almeno in Italia, non sembra, fino ad oggi, aver riscosso particolare successo. Forse, questa volta, lo scrittore ha potuto cogliere l’attimo, che, per la verità sta durando anche troppo, fino ad iniziare ad assumere i contorni di un incubo. Il suo libro "Lo stato dell’unione", edizione Mondolibri su licenza Alpha Test, rappresenta un mondo appena futuribile, talmente possibile da risultare, più che verosimile, quasi certamente vero. I personaggi che si agitano in tutta la storia sembrano spesso presi direttamente dalle cronache contemporanee. Il futuro, che ogni buon romanzo di fanta-qualcosa ambisce a prospettare, più che a un’ipotesi suggestiva e inquietante, ma che resta comunque aliena dalla realtà, è assimilabile alla realtà stessa, quale si percepisce attraverso la narrazione dei fatti quotidiani. Così, il rinnovarsi di falsi miti, primo tra tutti quello sciaguratissimo e pericoloso della "razza" e delle implicazioni che l’idea porta con sé, si accompagna alle ambizioni di una classe dirigente di modesta levatura politica, che supplisce alle proprie carenze, semplicemente riempiendo il vuoto di idee e proposte con trovate massmediatiche e slogan pubblicitari. Un bel ritorno al passato, non c’è dubbio, dal quale non siamo stati capaci di trarre insegnamenti, se non quelli che consentono di affinare gli strumenti e le tecniche per la manipolazione delle masse. L’auspicio è, ovviamente, che questo futuro rimanga una semplice ipotesi, ma il finale non convenzionale della storia non è per niente rassicurante. Né, d’altra parte, i segnali che provengono dalla realtà nella quale ci troviamo immersi nostro malgrado, contribuiscono a rasserenare l’orizzonte. Nel complesso, un libro da consigliare a chi continua ad attraversare la vita come le tre scimmiette della storia: non vedo, non sento, non parlo…
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1 risposta a IL FUTURO E’ UN’IPOTESI…