LA ZAPPA SUI PIEDI

LA ZAPPA SUI PIEDI. Approfittando del fatto che, una volta seduti davanti alla tv, i nostri compatrioti sembrano staccare l’interruttore di alimentazione del cervello, il nostro Pres. del Cons. Gr.Uff. Comm. Eccellenza Sua Sant. Cav. Silvio se ne è uscito con una delle sue: “Dirò agli italiani che i media disinformano.” Per uno che ha costruito il suo potere e le sue ricchezze sui media non è male. Dicendo questo, però, il nostro ha voluto compiere un salto di qualità, passando dal naturale al soprannaturale, dalla ragione alla fede. Già, perché non ha tenuto conto di un piccolo insignificante dettaglio: come informare gli italiani che i media disinformano? Forse attraverso i media stessi? Ma, se i media disinformano, anche lui, quando appare sui media per annunciare questa rivelazione, non fa altro che accrescere la disinformazione. Perché, infatti, dovremmo credere a lui e non agli altri quando appaiono sui media per “disinformare”, come dice il nostro? Forse perché Silvio non si discute: ci si crede. Chissà come ci sarà rimasto male Emilietto Fede, quando si è sentito dare del “disinformatore” dal suo capo. Ma forse Silvio, con un cenno di intesa minimo, scambiato dai più per un sorriso ghignante, è riuscito a comunicare cripticamente con Fede (un cognome, una garanzia). “Stai tranquillo, Emilio – avrà inteso dirgli, per rassicurarlo – non parlavo sul serio e, comunque, non parlavo per te”.  Personalmente credo che l’italiano, una volta staccato dalla tv e riacceso il cervello, si sia sentito ronzare in quel semivuoto cranico che gli è stato scavato dal Ghigna negli ultimi cinque anni, le parole famose (o anche fumose). Se appena queste parole si posassero sull’ultimo residuo di neuroni, chiunque sarebbe in grado di apprezzare il sonoro autogol del presidente. Che, ormai, appare allo stremo delle forze: dopo avere menato a dritta e a manca la zappa per demolire anche le ultime macerie di uno stato solidale, colpendo alla cieca anche un’economia che veleggiava con discrezione, ha finito, nella foga, per darsi la classica zappa sui piedi. 

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