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Cappelletti romagnoli. Il blog ha ricevuto un regalo di compleanno!

Ciao MTB, dal momento che il tuo blog inizia con la pubblicazione della ricetta dei “cappelletti fatti in casa”, permettimi di regalarti la ricetta dei “cappelletti romagnoli”.
Ovviamente ne esistono molte varianti, questa che propongo è la ricetta che veniva utilizzata nella mia famiglia e che qualche volta utilizzo ancora.
Ingredienti
100 g. di petto di pollo, 100 g. di magro di maiale (lombata), cotti separatamente nel burro e conditi con sale e pepe.
90 g di ricotta e 90 g di stracchino molle
1 uovo intero e un tuorlo.
Odore di noce moscata e un po’ di scorza di limone grattugiata. Sale.
Procedimento
La carne, cotta e raffreddata, va tritata finemente con la mezzaluna (si può fare anche con il robot da cucina, ma è un’altra cosa). Mettere la carne tritata in una grande ciotola e amalgamarla alle uova, ai formaggi e agli odori. Assaggiare il composto ed, eventualmente, aggiustare di sale. Lasciare riposare.
Nel frattempo preparare la pasta con 400 g di farina e 4 uova e tirarla sottilissima. Tagliare la sfoglia in piccoli quadrati con l’apposita rotella (quella che si usa anche per le pappardelle) e mettere al centro di ciascun quadrato un po’ di composto grande quanto una nocciola. Piegare il quadrato di sfoglia, formando un triangolo e chiudere il cappelletto.
Tuffare i cappelletti nel brodo e, dal momento che riemergono in superficie, calcolare qualche altro minuto di cottura.
La tradizione vuole che vengano serviti in brodo di cappone.
Nella mia famiglia i cappelletti si chiudevano la notte della vigilia di Natale, aspettando la messa mezzanotte. All’operazione partecipavano tutti i bambini della casa: maschi e femmine indistintamente.
joy_lb
GRAZIE, appena possibile li proverò !!!!

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3 commenti

  1. Ricambio di cuore auguri, baci e affetto!!!!!

  2. ehi! ma qui vi state facendo la guerra a botte di cappelletti? manca soltanto che iniziate a tirarveli, poi siamo a posto!
    se invece vi occorre una giuria per determinare quali siano i più buoni… beh, mi offro volentieri come “assaggiatore”, volontario e, soprattutto, UNICO (non vorrei mai che altri mi levassero il piacere, eheheh!)!

  3. Veramente c’è solo la gioia di condividere una passione e di “regalare” all’altro un pezzetto di noi 🙂

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