Per 2 persone
- lavare l’ insalata: in questo caso ho usato una busta pronta da 150 g con valeriana, scarola, rucola e radicchio rosso
- preparare la vinaigrette: emulsionare in una ciotolina un pizzico di sale con un cucchiaio di aceto di vino aggiungendo poi un cucchiaio scarso di senape; continuare ad emulsionare con la frustina unendo tre/quattro cucchiai di olio evo ed aggiungere rondelle di erba cipollina e un pochino di scalogno fresco tritato
- tagliare il formaggio di capra (4) a metà in modo da avere due cerchi e poi ancora a metà se le fette di pane sono più piccole del formaggio stesso (io l’ho trovato al supermercato al bancone gastronomia)
- tagliare il pane a fettine (8) alte circa un centimetro (ho usato una frusta integrale), farlo tostare leggermente in una griglia da fornello o in fornetto, mettere sopra ad ogni fetta il formaggio, passare per due minuti sotto al grill del forno o nella friggitrice ad aria
- nel frattempo condire l’insalata con la vinaigrette in un piatto largo (da pizza)
- disporre sopra i crostini caldi aggiungendo i pistacchi tostati (non avevo le noci) e servire subito
- volendo, mettere un pizzico di pepe nero sopra al formaggio … io me ne sono dimenticata e anche un po’ di salsina
… et voilà!
leggere anche Salade chèvre chaud aux noix pubblicata qui nel 2012
Ho scoperto che sono di mucca e non di capra!
Curiosità: ho scoperto da Wikipedia che
Il nome deriva da un flaconcino privo di tappo, di vetro o di porcellana, in genere dipinto con un mazzetto di fiori e a volte illuminato con decori in oro, che era destinato ad accogliere un batuffolo di cotone, impregnato di aceto aromatico. Nell’Ottocento se ne produssero in argento, anche forma di pesce, con le squame snodate e la grande bocca aperta, per contenere il cotone con l’aceto. La funzione della vinaigrette era di far rinvenire da uno svenimento improvviso, accostando il batuffolo con l’aceto alle narici. Il condimento che oggi si utilizza conserva il forte aroma, prodotto dall’aceto mescolato a spezie.