Insalata con crostini di formaggio di capra e noci
Da qualche giorno ho in mente di farla nel ricordo delle tante volte che l’ho mangiata in Francia.
Ci si deve accontentare un po’… non la baguette francese, ma una “frusta” eugubina e del formaggio di capra non stagionato ed un morbido caprino.
- lavare l’ insalata: in questo caso ho usato una busta pronta con indivia riccia, indivia scarola e radicchio rosso
- preparare una vinaigrette ( veramente citronette) con olio evo, un pizzico di sale, succo di limone aggiungendo un cucchiaio di senape con grani ed emulsionando il tutto in una ciotolina con una piccola frusta
- tritare qualche fogliolina di timo e origano, aggiungere un pizzico di pepe nero
- tagliare il formaggio di capra a fettine e cospargerlo con il trito; il caprino morbido l’ho amalgamato con le erbe
- tagliare il pane a fettine alte circa un centimetro, farlo tostare leggermente in una griglia da fornello, mettere sopra ad ogni fetta una nocciolina di burro e il formaggio, passare per 2 minuti sotto al grill del forno
- nel frattempo condire l’insalata con la citronette in un piatto largo (da pizza) aggiungendo i gherigli di noce
- disporre sopra i crostini caldi e servire subito
… et voilà!
Il risultato ed il sapore non erano proprio male!
Curiosità: ho scoperto da Wikipedia che
Il nome deriva da un flaconcino privo di tappo, di vetro o di porcellana, in genere dipinto con un mazzetto di fiori e a volte illuminato con decori in oro, che era destinato ad accogliere un batuffolo di cotone, impregnato di aceto aromatico. Nell’Ottocento se ne produssero in argento, anche forma di pesce, con le squame snodate e la grande bocca aperta, per contenere il cotone con l’aceto. La funzione della vinaigrette era di far rinvenire da uno svenimento improvviso, accostando il batuffolo con l’aceto alle narici. Il condimento che oggi si utilizza conserva il forte aroma, prodotto dall’aceto mescolato a spezie.
Un commento su “Salade chèvre chaud aux noix”