Nozze di diamante: Ersilia e Terzilio

Oggi festeggiamo le Nozze di diamante dei genitori di Sergio.

diamante

Si sposarono il 22 gennaio 1949: abbiamo aspettato la primavera per stare insieme con parenti ed amici.  Ma il tempo un po’ matto ci ha regalato in questi giorni la neve… oggi, per fortuna, c’è un po’ di sole e la giornata dovrebbe essere discreta, almeno stando alle previsioni metereologiche.

Scrive la mamma di Sergio nel suo “Racconto della mia vita vissuta

Finalmente la guerra è finita, ricomponiamo la nostra famiglia con grande dolore, tutti sconvolti, piano piano sono tornati altri fratelli e così ricomincia la vita, io lavoravo ai tabacchi, guadagnavo i soldini per aiutare la famiglia, ma un bel giorno tornando a casa con la mia amica, incontrammo un bel ragazzo, moro con occhi celesti, bello.
Chi è, ho chiesto, quel ragazzo? Mi rispose: è il fratello di una che è a lavorare con noi, lei mi fa: bello, mi piace, cosa che mi aveva già colpito pure a me; quando ho capito chi era, che già mi aveva detto di fidanzarmi a quattordici anni, ho rifiutato, perché aveva sei anni più di me, ma io mi sono fatta notare e lui mi ha di nuovo corteggiato e così in pochi giorni è venuto a parlare con i miei genitori, la mamma non era convinta, ma il babbo più elastico è contento, e lì ci siamo conosciuti bene e volevamo sposarci, ma la fortuna non è stata per me…
Morì anche papà, era malato di cuore, e così a più di un anno l’abbiamo rimandata, è stato un matrimonio molto triste, il fratello venti anni, e papà cinquantuno, solo un anno e mezzo divideva queste due disgrazie, mamma non voleva ma io, alla buona, mi sono voluta sistemare.
Fisso la data, 22 gennaio 1949, giornata fredda, la chiesa si trovava davanti alla casa, niente vestito bianco, solo un vestitino grigio chiaro e un cappottino blu, il pranzo di venti persone è stato fatto a casa della mia zia, che abitavamo uno sopra e uno sotto, lei non mi ha detto di no, ero la sua cocca più di quella adottiva, era pure la mia madrina di battesimo, tutto è andato bene, serenata a casa dello sposo, il viaggio di nozze si è fatto in cinque minuti però eravamo felici, eravamo veramente due cuori e una capanna.
Ci siamo voluti molto bene e ancora cinquantasette anni siamo insieme, lui novanta e io ottantacinque, è stato un matrimonio di coraggio perché lui in casa aveva a carico altre quattro persone. Io lavoravo ai tabacchi, pure lui, dopo sei mesi sono rimasta incinta, ho lavorato fino a otto mesi, convinta di tornare di nuovo al lavoro.
Invece le cose sono andate a modo loro, finalmente in aprile ho partorito, non da sola ma con il forcipe, tutto questo in ospedale. E’ nato Sergio, poi sono nati altri problemi: il bambino ha bisogno di tante cose.
… …
Questa era la vita. Intanto Sergio cresceva, a quattordici mesi parlava con tutti e si faceva capire, bambino molto educato, gli volevano tutti bene, dopo sedici mesi che li compiva, è nata la sorella Adriana. Un battesimo fatto alle nove di sera, sembrava che moriva, ma la mia sorella la portò subito in chiesa a battezzare, dandogli il primo nome che le è venuto in mente, quello del suo fidanzato Adriano.
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Dopo qualche mese [ero] di nuovo incinta e la sera prima che nacque la piccola, io e Sergio, a tre anni, l’ho portato insieme a me.
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Quando l’ha vista era molto contento, la guardava e sorrideva. L’ho accettata molto di cuore con tutta la miseria che avevamo, lo spazio era poco non sapevo dove fare dormire i bambini, abbiamo preso tutto il coraggio, fatto domanda alle case popolari e finalmente l’abbiamo avuta; lasciamo tutti quelli di casa e il paese e così siamo venuti tutti a Perugia.
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Sei nata 24 settembre 1953, ore 4, ti ho accolto volentieri con tanto amore, sei cresciuta presto e bene, eri anche in salute, eri la furbetta di casa.
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A un certo punto hanno capito, l’hanno operata alla testa, dove aveva preso il sasso, ma essendo ridotta in quello stato la bambina è deceduta 30 marzo 1958.
Se erano tutti tre, oggi potevo essere più felice, invece questa ferita la porto con me da quando avevo 37 anni, insieme a tante altre cose.
Ciao amore, da lassù cerca di proteggerci a tutti cinque e dacci la forza per tutti i giorni che sono rimasti, io ti penso sempre, ti chiedo sempre aiuto, specialmente quando sono triste e dà tanta forza al tuo fratello e sorella a sopportare i tuoi genitori che anche tu volevi bene, di nuovo ti bacio angioletto mio.… …

Passano un po’ di anni e lo fanno coordinatore per mettere i supplenti, arriva una signorina bionda e si innamorano e si sposano e sono andati ad abitare a Gubbio.
Hanno la loro casetta fatta con sacrifici, lei è una ragazza molto semplice, non ha grilli per la testa, ci vuole bene, ogni domenica ci vediamo, non ci sono nipotini ma non importa, io sono contenta che siamo tornati cinque come prima. Anche lui mi vuole bene, quando io dovevo fare le nozze d’argento ho rinunciato per festeggiare la sua laurea.
Tanto lui che sua sorella e la moglie, per le nozze d’oro mi hanno fatto cose belle con poca gente, solo gli intimi, mi hanno portato in un ristorante hotel, mi hanno apparecchiato dentro la sala dei convegni dove vanno i parlamentari, i parenti meravigliati, le bomboniere, una cosa stupenda, fiori, regali, canti.
Li ringrazio per quello che hanno fatto, e per questo devo ringraziare la mia nuora che è stata tutta lei di sicuro ad organizzare questa festa insieme ai miei due figli. Li ringrazio di nuovo, però fra quattro anni ci sono quelle di diamante, preparatevi tutti e tre.
… …

Oggi mi sono rimasti solo i figli e mio marito che ricorda poco, né il giorno né il mese, cosa che era molto bravo e intelligente, si spostava con i pullman in tutte le direzioni, sta bene di salute, è tanto, però bisogna seguirlo, mi aiuta a portare la spesa e io mi accontento, anche se giornalmente devo rispondere a tutto ciò che gli passa per la mente.
Ce lo ha detto il prete, gli articoli del codice civile quando ci siamo sposati: sopportarsi nel bene e nel male. E a te, figlio e nuora, rispettate pure voi questo articolo, che è molto importante per vivere meglio, mi pare di darvi un buon esempio, non vi pare?
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Questa è stata la mia vita, povera, onesta custode dei miei figli sempre vigile su loro, e per mio marito moglie e mamma, perché a lui è mancata quando aveva tre anni.

Ho voluto riportare alcuni stralci del libro-diario scritto in questi ultimi anni dalla mamma di Sergio per ricordare anche qui la loro vita dura e difficile, ma affrontata con tanto coraggio.

Perciò ci siamo dati da fare per organizzare per oggi questo evento: per regalare una giornata bella con le persone care … tante non ci sono più, ma sento che ci sono vicine e che ci sorridono con grandissimo affetto.

Ecco, tutto questo è anche per ringraziarli, Ersilia e Terzilio, del bene che mi vogliono.
I miei genitori non ci sono più da molti anni, ma sono sempre qui con me e sono sicuramente felici per questo.

Maria Teresa

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