… non con il lievito di birra, ma con il lievito per torte salate perché il tempo corre all’impazzata e non ne avevo per la lievitazione. Come se non bastasse ho passato un’ora per ricercare lo stampo da tigelle acquistato tanti anni fa e nascosto tra i miliardi di oggetti del “fondo”.
Nonostante tutto, sono venute più che accettabili, anzi direi proprio buone, tenendo conto che ho iniziato a prepararle verso le otto se non più tardi.
Ho impastato nel mio vecchio Bravo Simac:
-
400 g di farina (100 g del tipo 00 e 300 g di manitoba)
-
circa quattro cucchiai di olio e un pezzettino di burro (20-30 g)
-
un bel pizzicotto di sale e un pizzichino di zucchero
-
latte in quantità tale da ottenere un impasto morbido
-
una bustina di lievito chimico per torte salate
Ho steso sulla spianatoia l’impasto all’altezza di poco più di mezzo centrimetro, ritagliato con un bicchiere con il bordo infarinato i dischetti e cotto nello stampo per tigelle preriscaldato sul fornello con sotto lo spargifiamma e a fuoco minimo.
Al massimo 5/6 minuti di cottura da ambo le parti ed ecco la cena con le tigelle farcite di prosciutto di Norcia, capocollo e salamino nostrani.
… dimenticavo … ne sono venute diciassette un po’ più piccole della forma dello stampo che è da sette tigelle.
La seconda volta che le ho preparate, dopo circa un mese da questo post, mi sono organizzata così: