Ho messo in una padella al fuoco dei pezzi di spalla di agnello e scolato, dopo qualche minuto, l’acqua che si era formata … in dialetto umbro si dice “scazzottare”.
Poi, ho aggiunto quattro-cinque spicchi di aglio vestito, due rametti di timo fresco, uno di rosmarino, del finocchio, una foglia di alloro e due cucchiai di olio extravergine di oliva.
Rosolato bene il tutto, ho salato e leggermente pepato, bagnato con del vino bianco che ho fatto un po’ evaporare.
Ho lasciato insaporire così per più di un’ora e, poi, ho portato a termine la cottura.
Al momento di servire ho battuto un uovo con un pizzico di sale e il succo di mezzo limone di Amalfi.
A tavola caldissimo con contorno di verdura cotta: bietola e cicoria catalogna, insaporita con aglio e olio.
… non ho pensato di fare una foto… ora non è più possibile!
2 commenti a “Agnello in fricassea a modo mio … o quasi”