classe 5 MATEMATICA AppassionataMente

Dedicato ai miei alunni di quinta

Vola solo chi osa farlo

“Vola!” miagolò Zorba (è il gatto che ha covato l’uovo da cui è nata la gabbianella e che l’ha allevata) allungando una zampa e toccandola appena.

L. Sepùlveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Salani, Firenze, 1996
L’immagine è tratta da  STORIA DI UNA GABBIANELLA E DI UN GATTO
Ascolta la musica: http://www.geocities.com/Paris/4469/images/gatti.mp3

Fortunata scomparve alla vista, e l’umano e i gatto temettero il peggio. Era caduta giù come un asso. Col fiato sospeso si affacciarono alla balaustra, e allora la videro che batteva le ali sorvolando il parcheggio, e poi seguirono il suo volo in alto, molto più in alto della banderuola dorata che corona la singolare bellezza di San Michele.

Fortunata volava solitaria nella notte amburghese. Si allontanava battendo le ali con energia fino a sorvolare le gru del porto, gli alberi delle barche, e subito dopo tornava indietro planando, girando più volte attorno al campanile della chiesa.

Volo! Zorba! So volare!” strideva euforica dal vasto cielo grigio.

L’umano accarezzò il dorso del gatto.

“Bene, gatto. Ci siamo riusciti” disse sospirando.

“Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante” miagolò Zorba.

“Ah sì? E che cosa ha capito?” chiese l’umano.

Che vola solo chi osa farlo” miagolò Zorba.

“Immagino che adesso tu preferisca rimanere solo. Ti aspetto giù” lo salutò l’umano.

Zorba rimase a contemplarla finché non seppe se erano gocce di pioggia o lacrime ad annebbiare i suoi occhi gialli di gatto nero grande e grosso, di gatto buono; di gatto nobile; di gatto del porto.

Film di animazione – Regia: ENZO D’ALO’

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10 commenti

  1. Brava mtb, trovi anche il tempo di leggere Sepùlveda. Io continuo a vedere in TY le vicende di D.Matteo ed e’ sempre piu’ forte il mio desiderio di visitare la Parrocchia di S.Giovanni di Gubbio e la Caserma dei carabinieri, pur sapendo che non vi troverei quei personaggi fantastici che mi entusiasmono.

    Hai visto come il mio orologio-calendario e’ andato a finire in cantina. Come fare a metterlo al posto giusto?. Cari saluti.

  2. …..mi hai consigliato di “mettere con l’impaginazione un solo post per pagina.” Non capisco; perche’ quando chiedo di scrivere un post, viene si una pagina con la scritta iniziale “sii paziente…” e scrivo in quella sola pagina un solo post.

    Ben venga la V* edizione di D.Matteo; mi piace la figura di Nino Frassica perche’ figura e parla come era mio padre, da autentico messinese, bravissimo Insinna che ha mostrato anche in “Don Bosco” di essere un eccellente attore; ma non capisco perche’ l’attore principale si lascia chiamare Hilary Hill, e non rivela il suo vero nome. Con quel nome mi fa ricordare quando faceva da spalla a Bud Spencer in film scadentissimi.

  3. cara mt, ho seguito le tue istruzioni, ma la fanciullina dell’orologio-calendario rimane sempre in cantina.

  4. Avevi ragione, ora e’ tutto in ordine e lo devo a te. Grazie ancora e cari saluti.

  5. Ora e’ tutto a posto per merito tuo. Un momento fa ho visto la trasmissione di D.Matteo ed ho notato qualche errore: D.Matteo arriva a Perugia in bicicletta per parlare col suo amico vescovo; ma mi risulta che la distanza Gubbio-Perugia e’ oltre 30 Km; quindi….

    Inoltre vorrei sapere che costruzione sia quella che sembra di ruderi di un circo dell’antica Roma, colorato di bianco. Grazie e ciao.

  6. Oggi ho parlato dell’ “Algoritmo del contadino russo”. Ti chiedo se questo argomento viene trattato nell’insegnamento scolastico?

  7. …e perche’ questa denominazione?

  8. La tua risposta sulla moltiplicazione fatta dal contadino russa e’ stata un link che mi ha fatto conoscere maecla.it, un ottimo sito di mat. che ho messo nei miei preferiti, ma non ho trovato la spiegazione che ti avevo chiesto.Sono proprio un gran seccatore. Scusami.

  9. Prof. questa citazione di Sepulveda è meravigliosa!…E’ ormai da tempo che ho letto “Storia di una gabbaniella e del Gatto che le insegnò a volare”,ma ricordo quanto mi commossi alla fine del libro!Perchè è proprio questa la verità:”vola solo chi osa farlo”.Certo,può sembrare un concetto banale,ma sono pienamente cosciente che è molto difficile applicarlo nella vita di tutti i giorni.Scoraggiarsi è facile e molto spesso capita di non credere in se stessi(vedi il mio caso) e le cose riescono peggio che mai con questa idea del “non so far niente”.Perciò,che dire,forse dovrò sforzarmi a muovere più velocemente le mie ali,mettendoci un po’ più di sicurezza,magari un po’ potrei riuscire a sollevarmi da terra!

  10. le ali si formano piano piano, rinny… abbi pazienza; quando saranno belle e forti vedrai come brilleranno!

    un abbraccio

    mtb

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