30/10/2004 12.06.00
La matematica nel XVII secolo
Alessandra e Francesca IIIa l.c.
La matematica è, in origine, la scienza dei numeri, delle grandezze e delle figure geometriche,nonchè delle relazioni e delle operazioni logiche tra queste quantità.Si può dire che la matematica sia nata con l’umanità:le prime testimonianze di alcune nozioni di geometria sono state infatti individuate nei disegni del vasellame e dei tessuti, e nelle pitture rupestri d’epoca preistorica.I sistemi di conteggio primitivi, infatti, erano quasi certamente basati sull’uso delle dita di una mano o di entrambe, come suggerito dalla predominanza del numero 5 e 10 come basi degli attuali sistemi di numerazione.Dopo il Rinascimento fu l’Europa a determinare lo sviluppo della matematica.I primi progressi rilevanti, a partire dai tempi di Archimede e Apollonio, vennero compiuti durante il XVII secolo, che si aprì con la scoperta dei logaritmi da parte del matematica scozzese Nepero.Lo sviluppo della teoria dei numeri illustra come i progressi del XVII secolo poggiassero sulle basi delle conoscenze del’antichità. Fu l’aritmetica di Diofanto che stimolò Fermat a portare un grosso impulso alla teoria dei numeri; infatti il più importante contributo del matematico francese fu un’affermazione scritta a margine della sua copia dell’Aritmetica, secondo cui non esisterebbe alcuna soluzione dell’equazione an+bn=cn, con a,b e c interi positivi, per valori di n maggiori di 2.Questa proposizione, nota come Ultimo teorema di Fermat, impegnò numerosi matematici e fu l’argomento di importanti lavori nel campo dell’algebra e della teoria dei numeri.Nell’ambito della geometria pura si ebbero nel corso del secolo due importanti scoperte. La prima venne dalla pubblicazione del Discorso sul Metodo di Renè Descartes, che conteneva i primi importanti studi sulla geometria analitica e che fornì le basi per gli studi matematici iniziati intorno al 1660 da Isaac Newton. La seconda importante conquista della geometria avvenne quando l’ingegnere francese Gerard Desargues pubblicò gli studi che l’avevano condotto alla scopera della geometria proiettiva.Un passo estremamente importante fu poi la nascita della teoria delle probabilità, inaugurata in un carteggio tra Pascal e Fermat a proposito di un problema di gioco d’azzardo. L’evento matematico più importante del XVII secolo comunque fu senza dubbio la nascita, tra il 1664 e 1666, del calcolo infinitesimale, differenziale e integrale, per merito di Newton. Per questa scoperta egli si avvalse dei precedenti studi dei suoi connazionali Wallis e Barrow, e del lavoro di alcuni matematici europei come Cartesio e Francesco Bonaventura Cavalieri. Dopo circa otto anni dagli studi di Newton, che tuttavia non erano ancora stati pubblicati, anche il tedesco Gottfried Leibniz giunse autonomamente alla teoria del calcolo infinitesimale, che pubblicò nel 1684 e nel 1686, dando inizio ad una lunga disputa sulla paternità della scoperta. Alcune notazioni introdotte da Leibniz, sono tuttora usate nel calcolo infinitesimale moderno. Fonte: enciclopedia multimediale Encarta 2000 |